Holcim partecipa alla costruzione della savana Lewa allo zoo di Zurigo


23 Aprile 2019

Fra un anno, in coincidenza di Pasqua 2020, lo zoo di Zurigo inaugurerà l’area della savana africana Lewa, che diverrà l’habitat di giraffe, rinoceronti e altri animali del continente africano. Holcim partecipa all’edificazione del progetto più ampio dello zoo in termini di superficie, fornendo leganti speciali per stabilizzare il terreno, ghiaia per le fondamenta, materiali di riempimento e da giardino nonché calcestruzzo per gli edifici, quali ad esempio la struttura che ospiterà le giraffe. L’area, che si estenderà complessivamente su oltre quattro ettari, accoglierà giraffe, rinoceronti bianchi e zebre di Grévy, due specie in via di estinzione, nonché antilopi, struzzi e altri animali provenienti dalla savana africana.


Stato del progetto ad aprile 2019

L’ambiente naturale della savana Lewa è pronto. Sono stati allestiti anche dislivelli di terreno e una fonte d’acqua che sfocia in un ruscello, nonché quattro baobab artificiali dotati di cavità in cui riporre il mangime. Di settimana in settimana si aggiungono novità: vengono piantati alberi appositamente coltivati in vivaio e il terreno è stato seminato. I primi ciuffetti d’erba coprono già l’intera superficie. Le strutture dedicate a zebre, antilopi e struzzi sono pressoché pronte, mentre quelle che ospiteranno istrici e iene sono ancora in fase di costruzione. Queste ultime si trovano sotto a collinette rocciose, ovvero massi rotondeggianti che si sviluppano in altezza proprio come nel nord del Kenya. 

La savana Lewa costituisce il terzo progetto chiave dopo la Foresta pluviale Masoala (2003) e il Parco degli elefanti Kaeng Krachan (2014). Holcim aveva già fornito il calcestruzzo per la costruzione del parco degli elefanti. 

Contatto per i media

Il nostro team per le relazioni con i media è a disposizione per rispondere alle domande dei media.

Telefono: 058 850 68 48
E-Mail: communications-ch@holcim.com

Photo credits: Zoo Zürich

Photo credits: Zoo Zürich

Photo credits: Zoo Zürich

Photo credits: Zoo Zürich